A confermarlo le analisi su 172 campioni
Sono stati presentati in Valchiusella, a Traversella nel Salone delle Miniere, i risultati finali del progetto FILIERBA, coordinato dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università degli Studi di Torino e che ha visto tra i protagonisti anche l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta.
Il progetto, la cui denominazione prende spunto dall’acronimo “Filiere da Erba”, mira a valorizzare le filiere di produzione di carne e latte bovini basate sull’alimentazione polifita, che include erba e fieno fresco caratterizzati da almeno cinque specie vegetali diverse.
L'analisi dei prodotti ha rivelato importanti proprietà nutrizionali: i prodotti lattiero-caseari provenienti da alimentazione polifita (127 campioni in totale) presentano concentrazioni più elevate di acidi grassi omega-3, precursori di molecole antinfiammatorie, e di acido oleico, che è un potente antiossidante. Al contrario, rispetto agli alimenti provenienti da alimentazione tradizionale mostrano minori concentrazioni di omega-6, che possono invece stimolare l'infiammazione.
I prodotti carnei (38 campioni), invece, presentano concentrazioni significativamente superiori di acidi grassi a catena corta (BCFA), con proprietà anti-infiammatorie e regolanti l'omeostasi intestinale, rispetto a quelli provenienti da allevamenti intensivi (7 campioni).
Esperti magister hanno illustrato le proprietà nutraceutiche delle erbe spontanee tipiche della Valchiusella, territorio che ha ospitato l’evento, come l'aglio orsino, l'ajucca, la silene bubbolina, il tarassaco e il timo serpillo.
Il progetto Flierba è finanziato dalla Regione Piemonte nell’ambito del PSR 2014-2020, Misura 16.1.1