Sorveglianza sindromica veterinaria: applicazioni alla mortalità bovina
Una applicazione relativamente recente dei metodi di sorveglianza in sanità pubblica ed in particolare in sanità animale è la sorveglianza sindromica, il cui nome deriva dal fatto che i primi tentativi di applicazione di tale tipo di sorveglianza organizzavano i dati raggruppandoli in categorie in base alla somiglianza tra sintomi, nelle cosiddette sindromi. Tale tipo di sorveglianza utilizza basi di dati già esistenti, analizzando modifiche dei dati sanitari, insolite nel corso del tempo o in luoghi particolari, con l'assunzione che tali informazioni permettano l'identificazione precoce di epidemie o di malattie emergenti. In tale modo, con la sorveglianza sindromica, è possibile integrare i sistemi di sorveglianza tradizionale ed intervenire più precocemente. I dati di mortalità in sanità pubblica così come in sanità animale rappresentano un ottimo indicatore della salute di una popolazione, e sono stati utilizzati per la sorveglianza sindromica in medicina umana (per esempio per l'influenza o per le ondate di calore) e in medicina veterinaria.
Che cosa si fa in Istituto
Nell'ambito delle ricerche finanziate dal Ministero della Salute, a partire dall'anno 2011 è stato iniziato un progetto finalizzato a mettere in piedi un sistema di sorveglianza sindromica nel bovino da latte.
Le attività di ricerca hanno visto coinvolto la SS Biostatistica Epidemiologia ed Analisi del Rischio con la collaborazione esterna della Banca Dati Nazionale, presso l'IZS Abruzzo e Molise, che ha messo a disposizione i propri dati mettendo a punto un sistema di estrazione settimanale delle informazioni relative ai capi morti nella penultima settimana antecedente l'estrazione del dato.
I dati estratti vengono poi sottoposti ad analisi statistica e viene generato, in modo semi automatico, un report settimanale che segnala eventuali situazioni anomale.