Centro di Referenza Regionale per la Biodiversità degli Ambienti Acquatici
Località Bertassi – Via Lino Maritano, 22 – Avigliana (TO)
Responsabile Scientifico: Marino Prearo
Il Centro BioAqua è stato istituito mediante la Deliberazione della Giunta Regionale 14 giugno 2022, n. 29-5190 e viene incardinato nella S.S. Acquacoltura, Ittiopatologia e Biologia degli Ambienti Acquatici presso la sede di Torino dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (IZSPLV); attualmente la sede del centro è ubicata presso la struttura distaccata nel comune di Avigliana (TO), Località Bertassi.
In base alla Programmazione pluriennale di attività il Centro dovrà adempiere ai seguenti compiti:
- fornire il supporto tecnico-scientifico, pareri, assistenza e consulenza alla Regione Piemonte in materia di ittiologia, ittiopatologia, genetica della conservazione, benessere delle specie ittiche, contaminazione ambientale;
- partecipare in qualità di capofila o di unità operativa a progetti di ricerca nazionali e internazionali finalizzati al reperimento di fondi per promuovere la tutela della biodiversità acquatica regionale;
- collaborare in maniera attiva con altri Centri di ricerca e/o Università, nonché con il Centro di Referenza sull’ittiofauna, istituito presso l’Ente di gestione delle aree protette del Ticino, ai fini del pieno raggiungimento degli obiettivi prefissati;
-svolgere attività di ricerca sull’alterazione delle popolazioni di Salmonidi autoctoni conseguenti alle immissioni di materiale ittiogenico proveniente dagli incubatoi di valle, strutture già ampiamente controllate dall’IZSPLV grazie al monitoraggio sanitario che effettua da anni per l’adempimento delle disposizioni previste dal D.lgs. 148/2008;
- svolgere attività di ricerca sugli ecosistemi lacustri d’alta quota, in particolare sull’alterazione alla biodiversità acquatica (dovuta all’introduzione di Salmonidi) ed al trasporto a medio-lungo raggio di contaminanti ambientali;
- svolgere prove sperimentali per implementare le conoscenze nell’ambito dei parametri ematici (in condizioni basali e di stress) delle principali specie ittiche di interesse conservazionistico e zootecnico (Salmonidi);
- svolgere monitoraggi e piani di intervento per il controllo e l’eradicazione di specie alloctone, con particolare riferimento al possibile nuovo ingresso di patogeni (batteri, parassiti, virus) in grado di minacciare la biodiversità degli ecosistemi acquatici regionali;
- svolgere monitoraggi dei contaminanti ambientali, anche emergenti (es. microplastiche);
- proporre strategie propositive in cui la biodiversità assuma il suo valore di “capitale naturale”, trovando il punto focale nei cosiddetti servizi ecosistemici, nella gestione delle aree protette, nel restauro ambientale, nell’allevamento animale e nei giardini zoologici o parchi espositivi;
- organizzare corsi di formazione, eventi formativi, workshop attraverso un percorso multidisciplinare complesso ed innovativo sull’interazione tra biodiversità, ambiente e tecnologie produttive che superi, mediante nuove strategie di ricerca, la tradizionale separazione tra aspetti tecnici, ecologici, biologici ed economico-sociali.