Il pelo si è dimostrato un'ottima matrice biologica per rilevare le concentrazioni di terre rare nella fauna selvatica
Verificare la presenza delle terre rare o lantanidi (Rare Earth Elements - REEs) nel pelo di carnivori e mustelidi selvatici in specifiche aree del Piemonte e della Valle d’Aosta è stato l’obiettivo principale del progetto di ricerca “Microinquinanti e contaminanti emergenti: la fauna selvatica come bioindicatore ambientale”.
Per raggiungere lo scopo è stata effettuata un’attività di biomonitoraggio mediante spettrometria di massa interfacciata al plasma ad accoppiamento induttivo.
La ricerca ha permesso di tracciare una mappa di presenza e accumulo di REEs, contaminanti di interesse emergente, su areali differenti del territorio piemontese e valdostano sottoposti a pressione antropica variabile, e di valutarne la potenziale esposizione ecologica della fauna selvatica indagata (tasso, faina, volpe, lupo).
Tra le specie considerate, nel pelo di tasso (Meles meles) e di faina (Martes foina) sono state riscontrate le più alte concentrazioni di REEs.
La ricerca ha permesso di dimostrare quanto gli animali selvatici assumano un importante ruolo nel “biomonitoraggio” dell’inquinamento ambientale.
Il progetto di ricerca è stato condotto e realizzato grazie al contributo della Fondazione CRT.
I risultati sintetici della ricerca opuscolo_informativo