Non dimentichiamoci della Tubercolosi... Per evitare che venga messa nel dimenticatoio, ogni anno, il 24 Marzo si celebra la Giornata Mondiale della Tubercolosi. A livello mondiale, l'Organizzazione Miondiale della Sanità (OMS) riporta per il 2014 più di 9 milioni di casi di tubercolosi e 1,5 milioni di morti associate alla malattia di cui 400.000 in persone HIV positive. E' diffusa in ogni parte del mondo, ma il maggior numero di nuovi casi (58%) si concentra nelle regioni del Sud-Est asiatico e del Pacifico occidentale. Nell’Unione Europea, dove si segnala il 4% della tubercolosi mondiale, i tassi di incidenza sono tra i più bassi al mondo. In Italia, l'incidenza è inferiore a 10 casi/100.000 abitanti, soglia entro la quale un paese è definito dall'OMS come “a bassa endemia”.
La tubercolosi umana causata da Mycobacterium bovis è una patologia poco conosciuta, ma non scomparsa... Si stima che il 3-4% della tubercolosi umana sia causata da Mycobacterium bovis, micobatterio tipico del bovino, ma che può colpire altri animali e l’uomo causando in quest’ultimo una malattia polmonare ma anche extrapolmonare. Maggiormente a rischio sono le persone che vivono in zone extraurbane e gli “addetti ai lavori” (veterinari, macellatori, addetti zoo) ma anche soggetti immunocompromessi (HIV). L’uomo può infettarsi per contatto diretto con animali infetti (in allevamento e nei mattatoi) o attraverso l’ingestione di prodotti lattiero caseari ottenuti da latte non trattato termicamente. Nell’Unione Europea, la tubercolosi umana causata da M. bovis è un’infezione rara, con 145 casi nel 2014 e un tasso di incidenza di 0.03 casi/100.000 abitanti. In Piemonte, nel 2014, sono stati segnalati 6 casi. La distinzione però tra M. bovis e M. tuberculosis, micobatterio tipico dell'uomo e responsabile della maggior parte dei casi, non viene fatta sistematicamente nei laboratori umani, e pertanto i casi da M. bovis potrebbero essere sottostimati.
Il Piemonte ha vinto questa battaglia: la strada, iniziata più di 30 anni fa, è stata tutta in salita
Il Piemonte ha recentemente ottenuto con decisione della Commissione Europea il riconoscimento della qualifica di area ufficialmente indenne per tubercolosi bovina. Il nostro Istituto in questi anni ha affiancato la regione Piemonte nella realizzazione di un piano straordinario di eradicazione di questa grave malattia che ha flagellato in passato molti allevamenti. Dal 2002 ad oggi, nei laboratori diagnostici del nostro Istituto sono stati effettuati più di 100 mila “gamma interferon test”un esame di laboratorio molto sensibile in grado di svelare precocemente gli animali infetti presenti in un focolaio e che per primi in Italia abbiamo utilizzato ed ottimizzato. Ma le analisi non si sono fermate lì, infatti il nostro Istituto attraverso lo studio del DNA dei micobatteri e la raccolta di informazioni epidemiologiche è in grado di ricostruire la rete di trasmissione della tubercolosi tra le aziende e non solo. Dal 2001 ad oggi, abbiamo analizzato il DNA di più di 2000 ceppi di M. bovis isolati negli animali e di 34 ceppi isolati nell’uomo. In 20 ceppi umani è stata evidenziata la stessa “impronta genetica” di quella ritrovata negli animali a testimonianza del fatto che M. bovis ha delle importanti ripercussioni sulla salute umana. Il raggiungimento della qualifica di territorio ufficialmente indenne, con la conseguente rimodulazione dei controlli negli animali, consente un evidente risparmio di risorse che possono essere così indirizzate al potenziamento del controllo di altre malattie. Lo status, inoltre, rappresenta un innegabile vantaggio sia per l’allevamento bovino poichè facilita le movimentazioni di animali vivi, sia per le relazioni negoziali con i Paesi terzi, rafforzando la credibilità e l’affidabilità del nostro sistema di controlli veterinari.