Il 28 Settembre è stata la Giornata Mondiale contro la Rabbia, non stiamo parlando del sentimento, ma di una tra le malattie più antiche e dimenticate dai paesi economicamente sviluppati che ogni anno uccide più di 70.000 persone. Le principali autorità sanitarie internazionali (OMS, OIE, FAO e GARC) si sono riunite per promuovere l’eliminazione globale della rabbia entro il 2030.
Che cos’è la Rabbia?
Gravissima malattia infettiva cheviene trasmessa all’uomo dagli animali tramite la loro saliva, in seguito a morsi e graffi. Il virus può infettare tutti i mammiferi, ed esistono due tipi di rabbia: la “rabbia silvestre”, presente in Europa (il serbatoio è la volpe e nell’Est europeo anche il cane procione, in America anche i chirotteri) e la “rabbia urbana” in cui il cane è il principale serbatoio. Quest’ultima è la più importante per la salute pubblica dal momento che il 99% dei casi umani sono dovuti al morso di un cane.
100% fatale ma 100% prevenibile
Il virus colpisce il sistema nervoso centrale e dopo la comparsa dei sintomi l’esito è letale nel 100% dei casi dal momento che non esistenessuna cura, né per gli animali né per l’uomo. La rabbia nell’uomo è però prevenibile al 100% vaccinando i cani e sensibilizzando la popolazione sulla prevenzione dal morso di cane. La vaccinazione di massa dei cani è anche il modo più economico per prevenire la rabbia nell’uomo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, in un’area a rischio vaccinando il 70% dei cani si interrompe il ciclo di trasmissione della malattia.
Ciononostante ogni 15 minuti muore una persona di rabbia
La Rabbia è presente in 150 paesi e in tutti i continenti, tranne in Antartide, ma il 95% dei casi umani si manifestano nelle aree povere rurali dell’Africa ed Asia in cui la disponibilità dei vaccini non è garantita o questi ultimo hanno un costo proibitivo (40-49$/ vaccino; 1-2$ è il reddito giornaliero). L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che ogni anno muoiono più di 70.000 persone e il 40% delle vittime sono bambini di età compresa tra i 5 e i 14 anni.
Qual è la situazione in Italia ed Europa?
Il nostro paese è indenne e l’ultima epidemia ha interessato dall’autunno 2008 al febbraio 2011 il nord-est italiano, e in particolare il Friuli Venezia Giulia, la provincia di Belluno e le province di Trento e Bolzano. Situazione ben diversa è presente negli altri paesi europei, in particolare nell’est Europa (Romania, Polonia, Slovacchia), dove è diffusa la “rabbia silvestre”, ovvero mantenuta da animali selvatici (volpe rossa e cane procione). Sporadicamente passa agli animali domestici, in particolare cane, gatto e ruminanti.
Il contributo del nostro Istituto
Il nostro Istituto ha il compito di effettuare diagnosi per il controllo delle malattie infettive e diffusive. Relativamente alla rabbia, il Laboratorio di Diagnostica effettua la diagnosi della malattia su animali domestici e selvatici. Dal 2013 al 2015 sono stati analizzati oltre 1200 campioni, il cui esito è stato sempre negativo.
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