La ricerca di nuove fonti proteiche ad uso umano e zootenico è indispensabile nell’ottica della riduzione della fame nel mondo. In Europa via libera all’impiego di insetti nei mangimi per i nostri animali.
Secondo la fao sono l’alimento del futuro, ma prima che arrivino sulle nostre tavole potrebbero essere usati per l’alimentazione degli animali. del resto, cosa mangiano i volatili o i pesci in natura? a confermarlo è un sondaggio secondo cui il 75% dei consumatori europei non avrebbe problemi a mangiare prodotti derivati da animali alimentati con insetti e ritiene che l’uso di proteine derivate dagli insetti nei mangimi sia associato a un basso rischio per la salute umana (fonte: proteinsect). gli insetti hanno notevoli vantaggi nutrizionali e ambientali: sono una fonte di cibo altamente nutriente perché forniscono proteine di alta qualità paragonabili a quelle fornite dalla carne e dal pesce. dal punto di vista ambientale, gli insetti presentano un’alta efficienza di conversione nutrizionale, in media essendo animali a sangue freddo possono convertire 1 kg di cibo in 1 kg di massa, laddove un bovino necessita di 8 kg di cibo per produrre l’aumento di 1 kg di peso corporeo. per non parlare del potenziale allevamento direttamente su scarti della produzione alimentare, riducendo sino al 60% il problema dello smaltimento dei rifiuti, le basse emissioni di gas serra e di ammoniaca, il ridotto spazio richiesto per la loro produzione (18 m2 per produrre 1kg di proteina contro i 198 m2 necessari per produrre 1 kg di proteina nell’allevamento bovino) così come un basso consumo idrico ed un ridotto rischio di trasmissione di zoonosi. la ricerca ormai da alcuni anni sta valutando il potere nutritivo degli insetti, ma ancora l’analisi sul rischio sanitario andrebbe approfondita. in questo panorama il laboratorio nazionale di riferimento per le proteine animali nei mangimi del nostro istituto è stato tra i primi a valutare l’utilizzo di fonti proteiche alternative ed innovative, quali ad esempio gli insetti, per lo sviluppo di mangimi sempre più ecosostenibili. il laboratorio sta lavorando sulla messa a punto di metodiche biomolecolari in grado di identificare gli insetti nei mangimi, in modo da distinguerli dalle farine di carne non consentite che potrebbero trasmettere il temibile morbo della mucca pazza. proprio su questo ultimo punto il nostro istituto si è recentemente espresso con un parere richiesto dal ministero della salute concludendo che la replicazione del prione, agente causale del morbo, negli insetti non è considerata possibile e che pertanto questi animali potrebbero essere fungere da vettori passivi. per scongiurare questa possibilità gli insetti devono essere allevati esclusivamente su substrati ritenuti idonei per l’alimentazione animale, come riportato dal documento della commissione europea “strategic safety concept for insects as feed, general requirements for feed hygiene and animal health apply to insect production” la scelta del substrato è di fondamentale importanza anche perché quest’ultimo può trasferire eventuali contaminanti chimici, come ad esempio i metalli pesanti, che negli insetti si possono accumulare. una ricerca da noi condotta su larve di tenebrio molitor, fatte crescere su substrati appositamente contaminati con il piombo a dosi ancora consentite dalla vigente legilazione ha dimostrato la capacita’ di questi insetti di accumulare il metallo, ma di detossificarsi rapidamente una volta spostati su un substrato privo di contaminanti.. i ricercatori del nostro istituto hanno inoltre partecipato al gruppo di lavoro italiano per la stesura di un white paper sugli insetti commestibili, presentato alle autorità nel corso di expo 2015. il regolamento (ue) 2017/893 della commissione del 24 maggio 2017 , entrato in vigore lo scorso 1 luglio, consente l’uso di proteine animali trasformate di insetto nell’alimentazione dei pesci di allevamento. le specie di insetto identificate come specie di insetti allevate attualmente nell'unione che soddisfano le condizioni di sicurezza per la produzione di insetti per l'impiego nei mangimi sono: mosca soldato nera (hermetia illucens), mosca comune (musca domestica), tenebrione mugnaio (tenebrio molitor), alfitobio (alphitobius diaperinus), grillo domestico (acheta domesticus), gryllodes sigillatus (gryllodes sigillatus) e grillo silente (gryllus assimilis). il prossimo compito di questo nrl sara’ quello di coordinare e curare, insieme al ministro della salute, la stesura di linee guida per la richiesta di autorizzazione all’allevamento di queste specie per la produzione di proteine animali da utilizzare come materia prima nei mangimi.