È da poco terminata la prima campagna di monitoraggio prevista nell’ambito del progetto ALPLA – ALPine LAkes, indicators of global change. I laghi alpini infatti sono degli ottimi indicatori dei cambiamenti globali, tanto da essere considerati delle vere e proprie “sentinelle” degli effetti indotti dalle attività dell'uomo sull'ambiente. I Laghi della Balma situati a 2100 m sulle Alpi Cozie (Coazze, TO) sono il modello di studio di un gruppo di ricercatori dell’IZS PLV. Uno degli obiettivi del progetto è quello di valutare l’impatto del salmerino di fonte (Salvelinus fontinalis), un pesce alloctono introdotto dal Nord America, su alcune specie autoctone come la Rana temporaria, che è in drastico declino poiché i girini vengono predati dal vorace salmerino. Le specie alloctone infatti rappresentano la principale causa di perdita di biodiversità. Negli ultimi 30 anni il loro numero è cresciuto del 76% in Europa e addirittura del 96% in Italia. Queste specie hanno inoltre un notevole impatto sociale ed economico (stimato in oltre 12 miliardi di euro annui nella sola Unione Europea), aggravato dai cambiamenti climatici ed in generale dall'impatto dell’uomo. Il progetto, che coinvolge anche l’Università degli Studi di Trieste e il Club Alpino Italiano - sezione di Coazze, è realizzato grazie al contributo della Fondazione CRT e si prefigge di valutare l'impatto delle specie alloctone e dell'uomo su questi delicati ecosistemi alpini.