Le donne hanno la responsabilità del 70% dei progetti di ricerca finanziati all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
L’Istituto rappresenta un esempio virtuoso che rende le ricercatrici protagoniste nella costruzione del futuro tecnologico-scientifico, in linea con l’auspicio delle principali organizzazioni internazionali e sovranazionali che sottolineano l’importanza di un maggiore coinvolgimento della componente femminile negli studi scientifici e nelle carriere di ricerca (https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52020DC0152&from=EN e OECD, 2006; 2017c)
La questione della parità di genere è al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica mondiale, tanto da essere inserita al quinto punto dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.
Attualmente le donne rappresentano a livello globale solo un terzo dei ricercatori (32%). Nelle scienze della vita, hanno raggiunto la parità (in termini di numero) in molti Paesi e in alcuni casi addirittura dominano su questo campo. Tuttavia, costituiscono poco più di un quarto (28%) dei laureati in ingegneria e il 40% di quelli in informatica. Solo il 22% dei professionisti che lavora nel campo dell'intelligenza artificiale è costituito da donne. Le donne rimangono ancora una minoranza nei ruoli tecnici e di leadership nelle aziende tecnologiche. Il Premio Nobel in fisica, chimica e medicina, in 100 anni, è stato assegnato solo a 20 donne su 607 premiati (Rapporto dell’UNESCO sulla scienza – 2021)
L'Italia è sopra la media europea. Il 44%, quasi cinque ricercatori scientifici su dieci sono donne. È questo quanto emerge dal report “The Researcher Journey Through a Gender Lens” di Elsevier.
L’Italia è terza, a precederla sono il Portogallo e la Spagna che toccano il 48%.
Con il PNRR si investono oltre 30 miliardi in istruzione e ricerca. A breve usciranno i bandi per partenariati estesi ed è importante partecipare con grande attenzione, valorizzando le competenze anche sul piano di genere.