Un nuovo metodo analitico è in grado di svelarlo

 

Il pesce è un alimento a elevata deteriorabilità. Spesso per prolungarne la “shelf life” (cioè la data di scadenza) è soggetto a conservazione a temperature di congelamento non dichiarate in etichetta.

La vendita del pesce decongelato e proposto sui banchi come fresco però costituisce una frode commerciale che non esclude una possibile truffa sanitaria, con conseguenze per la salute pubblica.

Per la normativa vigente poi, il pesce per poter essere consumato crudo e senza rischi per il consumatore deve essere sottoposto ad abbattimento termico. La mancata attuazione del processo tecnologico espone il consumatore a rischi sanitari.

 Per garantire la sicurezza dei prodotti ittici ed evitare di incorrere in frodi commerciali è arrivato in soccorso il nuovo metodo istologico “Determinazione dello stato di conservazione (fresco/decongelato) del pesce”. Il metodo è descritto nella nuova norma UNI 11862.

Il metodo analizza le fibre muscolari trasversali del pesce, evidenziando le alterazioni da congelamento.

La norma UNI 11862 è nata sulla base di un metodo sviluppato, validato e accreditato dal Laboratorio di Istopatologia dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.