Descrizione della malattia
La Bluetongue è una malattia infettiva non contagiosa che colpisce i ruminanti domestici e selvatici. Non è una zoonosi. È sostenuta da un Orbivirus della famiglia Reoviridae (BTV), di cui si conoscono 26 sierotipi differenti (BTV1-26) tutti in grado di causare forme cliniche soprattutto negli ovini, mentre l'infezione decorre solitamente in forma asintomatica nei bovini, benché caratterizzata da lunga durata della viremia.
Il virus è trasmesso attraverso la puntura di piccoli insetti ematofagi della specie Culicoides spp., e la sua distribuzione è influenzata da componenti ambientali e climatiche che condizionano presenza e concentrazione del vettore.
A causa della sua rapidità di diffusione, la conferma di infezione in un territorio riveste notevole impatto economico, per il potenziale danno conseguente alle forme cliniche (perdite di produttività, mortalità), ma soprattutto in quanto determina il blocco delle movimentazioni dei capi potenzialmente infetti verso aree libere da malattia.
Prove di laboratorio
Il Piano Nazionale di Sorveglianza Sierologica prevede che i test di screening sugli animali sentinella siano eseguiti presso gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali competenti per territorio. Si tratta di test ELISA indiretti per la ricerca degli anticorpi verso BTV su siero di sangue. Le conferme di positività sono effettuate presso il Centro di Referenza Nazionale per la Bluetongue che ha sede presso l'Istituto "G. Caporale" di Teramo, tramite sieroneutralizzazione per la determinazione del sierotipo e RT-PCR su sangue con EDTA per rilevare la presenza del virus.
Situazione epidemiologica
Fino al 1998, la Bluetongue era considerata in Europa una malattia esotica, con occasionali ondate epidemiche stagionali (Portogallo e Spagna 1956, Cipro 1975, Grecia 1979). La prima epidemia occorsa in Italia (Sardegna, Sicilia e Calabria) risale al 2000. Nel corso degli anni successivi l'infezione è progredita verso nord, con la circolazione di più sierotipi differenti.
Il sierotipo 8 (BTV8), di origine sud africana, non era mai stato rilevato in Europa e nel bacino del Mediterraneo prima del 2006, quando una grave epidemia a partire dall'Olanda ha interessato gli Stati nord-europei, estendendosi con velocità e severità impreviste (elevata mortalità anche nei bovini), e comportando l'istituzione di zone di restrizione con pesanti ripercussioni sugli scambi intercomunitari.
Dal 2008, l'infezione è stata segnalata anche in Italia, con la prima conferma di positività da BTV8 in Veneto, probabilmente riconducibile all'importazione di animali viremici dalla Francia. Nel corso degli anni successivi numerosi casi si sono riscontrati in altre regioni.
Normativa
- Nota del Ministero della Sanità n. 600.6/BT/1279 del 27 aprile 2001. "Piano di Sorveglianza Entomologica".
- O.M 11 maggio 2001 relativa alle misure di profilassi vaccinale obbligatoria contro la febbre catarrale degli ovini.
Criteri e Disposizioni:
1) Rev. 0. maggio 2001. Allegato I parte IV: "Piano Nazionale di Sorveglianza Sierologica per il virus della febbre catarrale degli ovini (Bluetongue) nelle zone di protezione e sorveglianza ed in zone a maggior rischio di introduzione dell'infezione".
2) Rev. 0. aprile 2001. Allegato I parte II: "Piano di Sorveglianza Entomologica anno 2001"
L'O.M. del 2001 ha subito numerosi aggiornamenti nel corso degli anni in funzione della evolvente situazione epidemiologica.
- Nota del Ministero della Salute n. 8333 del 23 aprile 2008. BTV8 in Italia. Zone soggette a restrizione.
- Nota del Ministero della Salute n. 11145 del 17 giugno 2011. Riprogrammazione numero animali sentinella per Bluetongue.
- REGOLAMENTO (CE) N. 1266/2007 DELLA COMMISSIONE del 26 ottobre 2007 relativo alle misure di applicazione della direttiva 2000/75/CE del Consiglio per quanto riguarda la lotta, il controllo, la vigilanza e le restrizioni dei movimenti di alcuni animali appartenenti a specie recettive alla febbre catarrale
- Nota del Ministero della Salute n.19522 del 9 novembre 2011. Piano di sorveglianza entomologica 2012
- Nota del Ministero della Salute n.16621 del 5 agosto 2014. Modifica dispositivo dirigenziale prot. n. 5662 del 14 marzo 2014 e successive modifiche ed integrazioni.
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