L’Istituto Zooprofilattico Sprimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta ha il piacere di comunicare che il proprio lavoro “Development of a LC-MS/MS method for the detection of species-specific muscle peptides in PAPs” è stato selezionato come uno dei due migliori poster, presentati da ricercatori entro i 35 anni di età, al convegno “High-throughput MS-based proteomics and metabolomics: from cells to clinic”, che si è tenuto il 25 giugno 2018 a Novara.Il convegno, organizzato dall’Università del Piemonte Orientale e dalla Divisione di Spettrometria di Massa della Società Chimica Italiana, è alla sua prima edizione, ma ha riscosso subito un grande successo, con più di 150 partecipanti, anche dall’estero.Il lavoro, coordinato da Daniela Marchis e seguito da Marta Leporati, Marilena Gili e supportato da Cristina Casalone, in collaborazione con i colleghi Alessandra Altomare e Giancarlo Aldini dell’Università di Milano, ha portato alla messa a punto di una metodica per rilevare la presenza di proteine animali trasformate (PAT) di bovino nei mangimi, il cui uso in zootecnia è vietato in quanto possibili portatrici del prione resposabile dell’encefalopatia spongiforme bovina.Allo stato attuale i metodi ufficiali non consentono di discriminare la presenza di PAT di bovino da quella del latte e/o prodotti lattiero caseari, che sono invece ingredienti autorizzati. Con questa metodica è invece possibile discriminare i campioni contenenti solo latte, quindi conformi e sicuri, da quelli contenenti anche PAT di bovino, non conformi e potenzialmente portatori di rischio sanitario.
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