Insetti e vegetali

Sono animali molto territoriali, bisogna tenerli singolarmente. Devono avere 12-15 h di luce in estate e 9-10 h in inverno.

Terrario ampio con differenti zone termiche, arricchimenti, come vasi di coccio o scatole con una apertura o cortecce d’albero. Il fondale deve essere sabbioso. Necessaria una lampada UVB.

Lavarsi le mani subito dopo avere manipolato i rettili o i materiali a contatto con essi. Non toccare bocca, naso, occhi, abiti, cibo, bevande senza essersi prima lavati le mani. Non lavare i terrari nei lavandini destinati all’uso domestico o all’igiene personale.

  • Distribuzione: zone desertiche dell’Australia
  • Longevità: fino 20 anni.
  • Ambiente ideale: il terrario deve avere misure adatte all’accrescimento di questi rettili: misure inferiori agli 80 cm di lunghezza sono da sconsigliare. Il substrato dev’essere sabbioso al fine di ricreare le stimolazioni ambientali tipiche dell’ambiente naturale. Questi rettili necessitano di radiazione solare diretta o di irradiazione artificiale con lampade che presentino un’adeguata componente di raggi UVB, per evitare malattie a carico dell’apparato scheletrico.
  • Alimentazione: questi rettili possono essere considerati insettivori (soprattutto in giovane età), necessitano perciò di prede quali tarme della farina, grilli, locuste etc., ma la loro dieta in età adulta si compone anche di una buona percentuale di vegetali, quali insalata, pomodori a pezzetti, zucchini etc.
  • Condizioni climatiche: questi animali necessitano di temperature medie all’interno del terrario prossime ai 35°C. Deve essere creata una zona calda che deve raggiungere i 40-42°C ed una zona fresca intorno ai 25°C, con abbassamento a 22 °C durante la notte. L’umidità relativa del terrario deve essere modesta, compresa in un range tra 30 e 40%. Per quanto riguarda il fotoperiodo esso va variato in base al periodo dell’anno: è consigliabile mantenere 12-14h di luce d’estate e almeno 9-10h di luce d’inverno.
  • Ulteriori informazioni: all’interno del terrario è buona norma aggiungere tane in differenti zone termiche, proporzionate alla grandezza di questi rettili, ad esempio vasi di coccio o scatole con un’apertura o cortecce d’albero. Il drago barbuto maschio è piuttosto aggressivo, occorre perciò non ospitarne più di uno all’interno dello stesso terrario. Anche i piccoli sono piuttosto vulnerabili e non devono essere alloggiati insieme ad individui adulti, che potrebbero predarli.
  • Misure igieniche: è importante sapere che gli animali possono albergare agenti patogeni per l’uomo. Un esempio è dato dalla salmonellosi trasmessa da rettili (RAS). Salmonella spp. appartiene alla flora microbica intestinale di tartarughe, pogone, iguane e altri rettili. Gli animali non mostrano sintomatologia, ma eliminano il batterio attraverso le feci, infettando altri individui e contaminando l’ambiente in cui vivono. Nell’uomo la salmonellosi si può manifestare con febbre, vomito, diarrea e dolori addominali. Bastano però poche e semplici misure igieniche per ridurre al minimo il rischio di contrarre malattie dai rettili:
    • Lavarsi accuratamente le mani subito dopo avere manipolato i rettili o i materiali a contatto con essi
    • Non toccarsi la bocca, il naso, gli occhi o gli abiti dopo avere manipolato i rettili senza essersi prima lavati le mani
    • Non baciare i rettili
    • Non mangiare o bere mentre si manipolano i rettili
    • Non lavare terrari o acquaterrari nei lavandini destinati all’uso domestico o all’igiene personale, soprattutto non in cucina. Utilizzare una vasca o un contenitore dedicato
    • Utilizzare materiale per la pulizia (spugne, disinfettanti, panni) dedicato e separato da quello utilizzato per la casa
    • Scaricare l’acqua nel WC e non nel lavandino
    • Limitare le zone della casa in cui i rettili possono girare liberamente, escludendo cucina e bagno.
  • Approfondimenti: Per avere ulteriori informazioni sulle RAS è possibile visitare il sito: www.scuolachannel.it/projects/home/unrettileperamico/
  • Bibliografia: Cannon, M. J. (2003, October). Husbandry and veterinary aspects of the bearded dragon (Pogona spp.) in Australia. In Seminars In Avian and Exotic Pet Medicine (Vol. 12, No. 4, pp. 205-214). Elsevier. Doneley, B. (2006). Caring for the bearded dragon. In North American Veterinary Conference (Vol. 20, pp. 1607-1611). North American Veterinary Conference. SIVAE, Linee guida per la corretta gestione e il benessere degli animali non convenzionali: manuale pratico dal veterinario al proprietario. Società Italiana Veterinari Animali Esotici, associazione federata ANMVI.

Scheda Drago barbuto pdf - 3.63 Mb 

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