Miscuglio di sementi, erbe prative, frutta e verdura, grit e integrazione vitaminica.

Ama stare in compagnia, meglio tenere almeno una coppia. Esistono diverse razze, che possono avere esigenze diverse.

La voliera deve essere sviluppata in lunghezza, con più posatoi a diverse altezze e distanze.

Lavarsi le mani subito dopo avere manipolato gli uccelli o i materiali a contatto con essi. Non toccare bocca, naso, occhi, abiti, cibo, bevande senza essersi prima lavati le mani. Non lavare ciotole, trespoli, mangiatoie nei lavandini destinati all’uso domestico o all’igiene personale.

  • Distribuzione: originariamente isole Canarie.
  • Longevità: fino a 10 anni.
  • Ambiente ideale: gabbie preferibilmente di misure non inferiori ai 90 cm di lunghezza per una coppia, a sviluppo orizzontale, arredate con 3 posatoi: 2 disposti in alto, distanti tra loro il più possibile per incoraggiare il volo orizzontale, il terzo in mezzo e più in basso (per facilitare l’accesso alle mangiatoie).
  • Alimentazione: una buona dieta è costituita da un miscuglio di sementi appositamente destinate alla specie, erbe prative, frutta e verdura. Per quanto concerne la frutta, la mela è la più indicata, ma il canarino può accettare anche altri tipi di frutta. E’ importante la somministrazione del grit, una miscela di gusci d’ostrica tritati che agevola la digestione e fornisce importanti integrazioni di sali minerali. È consigliabile inoltre la somministrazione periodica di un pastone all’uovo e di un idoneo complesso vitaminico. Necessita di acqua sempre fresca, anche per il bagno, che gradisce particolarmente.
  • Condizioni climatiche: se tenuto in casa, non deve essere sottoposto a sbalzi termici. Può altrimenti essere tenuto all’aperto tutto l’anno, purché riparato dalle correnti d’aria.
  • Ulteriori informazioni: per poter garantire il giusto benessere, oltre a fornire un’adeguata alimentazione e un ambiente congeniale, è opportuno informarsi sul tipo di razza posseduta e richiedere informazioni specifiche ad allevatori specializzati. È inoltre necessario affidarsi alle competenze di un medico veterinario specializzato, dal momento che questo piccolo fringillide dimostra di essere particolarmente sensibile a diverse affezioni, specialmente se allevati in ambienti non idonei.
  • Misure igieniche: è importante sapere che gli animali possono albergare agenti patogeni per l’uomo. Un esempio è dato dalla psittacosi, causata del microrganismo Chlamydophila psittaci, comunemente associata ai pappagalli dell’ordine Psittaciformes, ma isolata anche da molti altri uccelli, tra cui i colombiformi. Molti animali sono asintomatici ed eliminano il batterio attraverso le feci o le secrezioni respiratorie. Nell’uomo si manifestano sintomi simil-influenzali, che possono complicare in polmonite. Bastano però poche e semplici misure igieniche per ridurre al minimo il rischio di contrarre malattie dagli uccelli:
    • Lavarsi accuratamente le mani subito dopo avere manipolato gli uccelli o i materiali a contatto con essi
    • Non toccarsi la bocca, il naso, gli occhi o gli abiti dopo avere manipolato gli uccelli senza essersi prima lavati le mani
    • Non mangiare o bere mentre si manipolano gli uccelli o i materiali a contatto con essi
    • Non lavare ciotole, trespoli, mangiatoie nei lavandini destinati all’uso domestico o all’igiene personale, soprattutto non in cucina.
    • Utilizzare una vasca o un contenitore dedicato
    • Utilizzare materiale per la pulizia (spugne, disinfettanti, panni) dedicato e separato da quello utilizzato per la casa
    • Scaricare l’acqua nel WC e non nel lavandino
    • Lasciare gli uccelli liberi per il volo in una stanza sicura, escludendo cucina e bagno
  • Approfondimenti: Holland, G. (2007). Encyclopedia of aviculture. Hancock House. Menassè V., 1986. Il libro dei canarini. De Vecchi editore. SIVAE, Linee guida per la corretta gestione e il benessere degli animali non convenzionali: manuale pratico dal veterinario al proprietario. Società Italiana Veterinari Animali Esotici, associazione federata ANMVI.

Scheda Canarino pdf - 3.5 Mb 

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